AB bandoni
Aspetto qualcosa, di nuovo, di coraggioso. Forse sono in errore, ma rilevo superficialità morale e pensieri dettati da punti d’approdo della personale ignoranza e di scarso approfondimento delle questioni storiche. Ancora si cercano lumi da un Passato che ci sta assorbendo tutte le energie disponibili per rimanere ‘acceso’.
Non credo che bisogna essere come l’acqua, che non bisogna giudicare, che non bisogna riconoscersi nelle proprie radici, che bisogna avere pazienza e aspettare il momento giusto per sferrare il colpo, che non ci si deve schierare. Chi dice queste cose ha modo di pensare mentre o già qualcun altro ha pensato per lui e sta lavorando per lui, oppure queste sentenze non sono altro che dissimulazione o peggio un modo per spostare l’attenzione in ambiti comunque ristretti di una mentalità pseudo religiosa che nasconde dei finti laici. La virtù di una persona è l’appartenere, il riconoscersi nelle proprie debolezze, lo schierarsi. Tutto il contrario di quello che ci consigliano, per renderci allo stesso tempo omogenei e isolati, proprio quello che vanno blaterando i sistemi di pensiero orientali da secoli e che negli ultimi decenni sono usati dal Potere per ammansire quelli più irrequieti, quelli che credono nella libertà; ma come si può credere in un particolare dell’esistenza, anelare a un piccolo frammento di realtà, quando la parte emergente che abbiamo sotto gli occhi è la rivelazione? Io diffido delle persone che mi parlano del silenzio, che sanno raccontarlo con una infinità di parole. Io diffido di chi fugge dal silenzio della propria coscienza e ho pietà di chi ha paura di restare senza parole.
Non credo che bisogna essere come l’acqua, che non bisogna giudicare, che non bisogna riconoscersi nelle proprie radici, che bisogna avere pazienza e aspettare il momento giusto per sferrare il colpo, che non ci si deve schierare. Chi dice queste cose ha modo di pensare mentre o già qualcun altro ha pensato per lui e sta lavorando per lui, oppure queste sentenze non sono altro che dissimulazione o peggio un modo per spostare l’attenzione in ambiti comunque ristretti di una mentalità pseudo religiosa che nasconde dei finti laici. La virtù di una persona è l’appartenere, il riconoscersi nelle proprie debolezze, lo schierarsi. Tutto il contrario di quello che ci consigliano, per renderci allo stesso tempo omogenei e isolati, proprio quello che vanno blaterando i sistemi di pensiero orientali da secoli e che negli ultimi decenni sono usati dal Potere per ammansire quelli più irrequieti, quelli che credono nella libertà; ma come si può credere in un particolare dell’esistenza, anelare a un piccolo frammento di realtà, quando la parte emergente che abbiamo sotto gli occhi è la rivelazione? Io diffido delle persone che mi parlano del silenzio, che sanno raccontarlo con una infinità di parole. Io diffido di chi fugge dal silenzio della propria coscienza e ho pietà di chi ha paura di restare senza parole.
Che dire: dal punto di vista di chi non ha famiglia, casa, affetti, agio, c'è solo voglia di rivoluzione. Ma, è sempre la rivolta a prendere il sopravvento e di quell' anelito rimangono solo i morti ammazzati per fare posto ai nuovi amministratori. Forse chi ha tutto quel che gli serve, di quella 'astrazione disumana' ha fatto sempre buon uso, facendo fruttare i pacchetti di rivendicazioni al portatore nella banca della rivoluzione!
Commenti
Posta un commento
commenti esti