un pensiero difficile, da completare





Ogni luogo può offrire quanto basta.

Il vizio delle radici, la cultura specifica, creano estraneità 

e limiti fino a giustificare ogni tipo d’abuso mentre le 

regole non sono altro che mancanza di fiducia, isole felici 

assediate dalla libertà.

Io non sono libero, ma un diverso che si uniforma per 

convenzione.

Fantasia e immaginazione sono ingredienti della visione;

Modelli matematici supportano elaborati artificiali;

La misura è estranea al numero.

Ciascun essere funziona nel modo congeniale alla sua 

essenza e tenta di conformare la materia alla sua ragione 

d’essere. Così l’applicazione costante, l’investire le 

proprie energie nervose che determinano anche gli atti 

fisici, il ripetere non solo per dare a vedere, ma per 

migliorare i rapporti, lo  rende conscio di quanto non è 

conoscibile perché presente e il presente o lo vivi o lo 

perdi, se lo vivi lo edifichi. 

Finisce la meraviglia quando si rinuncia alle cose facili per 

impegnarsi in cose disumane. Ci si può addentrare nella 

materia e come un aratro rovesciare la terra. 

La poesia, tecnologia della memoria, con i suoi strumenti 

integra le parti più diverse nell’affresco dei fenomeni temporali. 

Approfondire e determinare una certa questione usando tutti gli elementi e gli strumenti narrativi possibili per condividere, legarsi alla realtà, e liberarci dal passato. 

Tra le fonti di disturbo la memoria è l’ostacolo più severo, a volte impedisce gli effetti casuali, anche se tutto, inutilmente misurabile, calcolabile, manca di alcuni aspetti delle idee.

Cosa è veramente importante?

L’essenza di ciascun essere, l’essenza di ciascuna cosa.

Secondariamente ci sono le necessità, le cose utili.

Questo è essenziale.

Convogliati in un labirinto dove collidono aspirazioni e certezze.

Dove il potere e il desiderio usano la stessa moneta

Mille teorie garantiscono il benessere e le ragioni
per essere egemoni sulle moltitudini.

La capillare divisione delle responsabilità diluisce nell’opulenza ogni denuncia.

Anteporre il proprio tornaconto alla dignità e alla lealtà.

Quando il danno è fatto, la causa ha la sua parte di ragione. 

All’uomo sconfitto restano la guerra e la morte. 

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