Logistica ambientale
Altri esempi li troviamo nella logistica ambientale o, meglio urbana.
Esistono, anche in Italia, alcune città che sono molto sensibili - per
vocazione, per motivi storici o geografici - ai problemi della viabilità
e, malgrado non manchino anche a loro le difficoltà generate da
inquinamento, congestione, ecc., da questi guai si difendono meglio di
altre e lo si vede subito: anche un visitatore inesperto lo percepisce a
prima vista. Brescia è una di queste. Nota da sempre per essere all'avanguardia nell'innovazione tecnologica -
è stata la prima in Italia, più di vent'anni fa, ad attuare un sistema
di teleriscaldamento - ha una viabilità che oserei definire ottimale. Un anello circolare che delimita il centro storico (ring) ha molti
semafori che l'automobilista supera senza difficoltà perché
perfettamente sincronizzati.
Nella maggior parte del giorno, se viaggi a velocità regolare e ne trovi uno verde sei praticamente certo di trovare verdi anche tutti i successivi.
Nel ring, nessuna rotonda mentre ce ne sono, e in abbondanza, là dove servono: in periferia, agli incroci tra molte vie che convergono in un unico punto, ecc.
Da noi invece, tutti i semafori sono stati trasformati in rotonde: alcune tanto vicine da creare, in certe direzioni, code più lunghe di quando c'erano i semafori, altre tanto piccole che spesso gli automobilisti non le vedono e le attraversano... e poi dire che sono rotonde è un eufemismo.
Alcune sono fatte a pera, altre sembrano stelle, meteoriti, trapezi, insomma, sono tutto fuorché rotonde e poiché la segnaletica è carente (ci sono cartelli gialli, bianchi, azzurri, grandi, medi, piccoli... ad altezze diverse e, soprattutto mancano là dove servirebbero) finisce che gli automobilisti meno abili perdono l'orientamento e vanno in direzioni diverse da quelle che vorrebbero.
A Brescia invece se si esce dall'autostrada e si vuole andare, per esempio, allo Stadio o all'Ospedale si trovano, lungo tutto il percorso cartelli giusti, posizionati nel posto giusto, non uno in più, non uno in meno. Esattamente quel che serve a chi non conosce la via.
Nella maggior parte del giorno, se viaggi a velocità regolare e ne trovi uno verde sei praticamente certo di trovare verdi anche tutti i successivi.
Nel ring, nessuna rotonda mentre ce ne sono, e in abbondanza, là dove servono: in periferia, agli incroci tra molte vie che convergono in un unico punto, ecc.
Da noi invece, tutti i semafori sono stati trasformati in rotonde: alcune tanto vicine da creare, in certe direzioni, code più lunghe di quando c'erano i semafori, altre tanto piccole che spesso gli automobilisti non le vedono e le attraversano... e poi dire che sono rotonde è un eufemismo.
Alcune sono fatte a pera, altre sembrano stelle, meteoriti, trapezi, insomma, sono tutto fuorché rotonde e poiché la segnaletica è carente (ci sono cartelli gialli, bianchi, azzurri, grandi, medi, piccoli... ad altezze diverse e, soprattutto mancano là dove servirebbero) finisce che gli automobilisti meno abili perdono l'orientamento e vanno in direzioni diverse da quelle che vorrebbero.
A Brescia invece se si esce dall'autostrada e si vuole andare, per esempio, allo Stadio o all'Ospedale si trovano, lungo tutto il percorso cartelli giusti, posizionati nel posto giusto, non uno in più, non uno in meno. Esattamente quel che serve a chi non conosce la via.

Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminala creazione di piattaforme urbane con funzione di centri obbligati di raccolta e di smistamento, i cosiddetti CDU (Centri di Distribuzione Urbana).
EliminaQueste piattaforme dovranno essere posizionate vicino al centro cittadino ed avranno il compito di raccogliere la merce proveniente da diversi fornitori, separarla in base alla zona di destinazione, caricarla sui mezzi (possibilmente non inquinanti) ed infine distribuirla ai vari clienti.
l'utilizzo di veicoli a basso o nullo potere inquinante (a metano, a GPL o elettrici) che consentirebbe di ridurre notevolmente le emissioni di agenti inquinanti.